venerdì 2 gennaio 2015

Gestire la complessità: nuovi bisogni di cure


                           snamidaggiorna 2015


Sabato 24 Gennaio - Auditorium Palazzo GIL - Campobasso





6 commenti:

  1. Salve a tutti e buon 2015

    Cerco il modulo per la domanda di ammissione all'evento del 24.01.15

    Grazie

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  2. Il convegno SNAMID "Gestire la complessità: nuovi bisogni di cure" svoltosi oggi al Palazzo GIL a Campobasso, è stato indubbiamente un successo di pubblico qualificato e di qualità degli interventi dei relatori. A memoria di medico con oltre trent'anni di partecipazione a convegni, a Campobasso non registravo da tempo immemorabile una partecipazione così numerosa. Circa duecento persone hanno partecipato all'evento. E oltre le più rosee previsioni, sono state gestite al meglio possibile dall'organizzazione. Un grazie particolare va al dott. Giuseppe Berardi che ne è stato l'ideatore, il promotore il divulgatore ed uno dei principali organizzatori. Organizzazione in cui molte persone dello staff dello SNAMID hanno prodotto il meglio di se stesse. Ringrazio altresì tutti i relatori, nessuno escluso, che hanno voluto immergersi nelle problematiche difficili di una sanità che cambia e che deve cambiare necessariamente in meglio. Con questo convegno abbiamo creato un puntello, uno sprone, per tutti, per tutte le figure sanitarie che, ognuno con le sue prerogative e specifiche competenze, devono divenire corpo unico, una squadra, in cui il dialogo deve portare a delle conclusioni progettuali da offrire alla controparte politica e decisionale che, ancora una volta, purtroppo, è restata ingiustificatamente latitante al confronto. Ma sia anche.
    In fondo, spesso, in passato come ora,Lei gioca sulla nostra sostanziale incapacità di programmare un organico modello di sanità altrnativo e valido, sul nostro individualismo professionale e , diciamolo pure, su egocentrismi professionali, di potere ed economici. Magari da "piccolo orticello" da curare con la massima cura aspettando che , prima o poi, sfiorisca, ma da cui, con cinico determinismo, si debba, fin quando si può fare, come le cicale d'estate, non pensare al dopo, quando, all'ora, a quando si può ancora raschiare anche il fondo del barile.
    E dunque, ravvedendoci, noi medici ed affini, di nostre colpe da confessarci reciprocamente (tra cui spesso anche l'indolenza, l'ignavia fanno parte del nostro comportamento inconsciamente gattopardiano), vediamo se, in fondo, e ripeto, facendo corpo unico e comune interesse, non riusciamo, come dire, rifacendo il verso al titolo del covegno, a semplificare il complesso. Per noi e oh... quasi dimenticavo...soprattutto per il "nostro" paziente.

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